Lo sapevate che accarezzare la seta, in particolare quella di raso, può stuzzicare il lato hot dei nostri sensi?
Si chiama Efefilia, nota anche come feticismo della stoffa, una pulsione erotica feticista nel toccare tessuti morbidi e flessuosi come la seta.
Tra tutte le fantasie sessuali conosciute, l’efefilia è forse la più innocua ma, come spesso accade in tale ambito, è ancora considerata come un tabù e per questo se ne parla poco.
Si presenta sotto il segno dell’equivoco e della contraddizione. La trasformazione da mera soddisfazione d’una pulsione istintiva a un qualcosa di creativo che sublima il piacere fisico, contornandolo di raffinatezze che arrivano a farlo diventare un’opera d’arte.
Questa forma di erotismo ha richiamato l’attenzione del pubblico grazie alla commedia spagnola “Kiki e i segreti del sesso”. La pellicola di Paco Leòn, del 2016, affronta il tema delle fantasie sessuali attraverso le storie di cinque persone, tra cui una ragazza affetta appunto da efefilia.
La seta, fra i tessuti, è quello sicuramente più stuzzicante grazie alla sua meravigliosa morbidezza. Fra le diverse tipologie di seta ce n’è una capace di donare sensazioni particolarmente forti: è la seta madder.
La seta madder è un tipo di seta particolarmente morbida e vellutata come la pelle della pesca. La percezione al tatto è chiamata, non a caso, proprio manopesca!
Se per qualcuno è fonte di naturale piacere, però, per altri l’efefilia può costituire anche disagio. In ambito psichiatrico, psicologico e sessuologico, è riconosciuta infatti come parafilia, che indica pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti che implicano attività o situazioni che comportano sofferenza.