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Curiosità

L’affascinante storia della Cravatta

La storia della cravatta ha origini più antiche di quanto si possa pensare.

Un accessorio che ai tempi nostri non ha più un vero e proprio scopo funzionale. Oggi, infatti, s’indossa la cravatta soprattutto per estetismo, per rappresentanza. Ma non è andata esattamente così in origine.

Scopriamo la storia di questo affascinante accessorio d’abbigliamento.

La genesi della Cravatta

Come tanti capi di abbigliamento maschili, compreso l’abito da uomo, la cravatta nacque come applicazione militare e aveva scopi puramente funzionali. Ma ciò è avvenuto solo fino alla metà del XVII secolo.

Dobbiamo andare ancora più indietro nel tempo per trovare la vera genesi della cravatta moderna.

Molto probabilmente il capo originale della cravatta è quella che oggi chiameremmo sciarpa. Le sciarpe sono accessori funzionali e si ritrovano, nel corso della storia, in diverse culture. Sono state rinvenute infatti diverse raffigurazioni di sciarpe dell’antico Egitto e della Cina.

È chiaro che le sciarpe venivano utilizzate sia per ragioni pratiche che decorative. Per chi vive in climi freddi le sciarpe infatti servono a mantenere caldo il collo e il viso, altrimenti esposti rispetto al resto del corpo ben protetto. E non c’è nulla di meglio di una calda sciarpa per trovare un pò di calore.

Ma la sciarpa non serve soltanto a tenere caldi. Nei climi più caldi, infatti, una sciarpa serve ad assorbire il sudore e quindi mantenersi freschi. Una sciarpa leggera serve anche come protezione per le scottature di collo e viso e, nei climi particolarmente secchi e ventilati, è un’eccellente maschera per il viso contro il pulviscolo e la sabbia fine.

Certo, sappiamo bene che nelle zone industrializzate del mondo oggi abbiamo creme solari e occhiali da sole e non utilizziamo una sciarpa per proteggerci dal sole. Ma le persone amanti della vita all’aria aperta oggi per proteggersi da queste evenienze usa ancora sciarpe leggere.

La sciarpa serve anche per tanti altri scopi pratici. Pensate, in tempi antichi veniva portata appresso per fasciarsi le frequenti ferite procurate durante le incursioni. E addirittura per depurare l’acqua piovana o di fiume, filtrandola attraverso le sue trame.

Storia antica della Cravatta

Ci sono raffigurazioni di qualcosa che somigliava alla cravatta o a una sciarpa già nel 1350 a.C. della Regina Nefertiti d’Egitto.

Sebbene in tal caso servisse principalmente come accessorio decorativo, ci sono prove che anche gli operai egiziani usassero sciarpe al collo, ma questi certamente non per motivi estetici ma, piuttosto, per assorbire il sudore grondante e per ripararsi dal sole cocente.

Ci sono ritrovamenti di cravatte dell’antica Cina che iniziano ad essere più simili a una cravatta che ad una sciarpa. Le indossano i famosi Soldati di Terracotta, provenienti da Xian, in Cina. Sono quasi tutti raffigurati con una cravatta che sembra servire a evidenziare il grado militare a cui si apparteneva.

soldato di terracotta cinese che indossa una cravatta

Questi soldati di terracotta venivano realizzati per essere sepolti insieme all’imperatore Qin Shih Huang, intorno al 200 a.C., per proteggerlo nell’aldilà. È interessante notare che non ci sono altre raffigurazioni, né artistiche né testuali, di cravatte come queste di quest’epoca di storia cinese.

Medioevo e Rinascimento

Le cravatte sono state indossate e utilizzate per millenni, sia per ragioni funzionali che per mero guizzo estetico.

Ma la maggior parte sostiene che il diretto precursore della cravatta moderna risale a un passato più recente, anche se ancora lontano da noi, intorno alla metà del XVII secolo.

Nel XVI e XVII secolo, l’alta moda, quella che potevano permettersi solo le classi superiori, era una questione sociale ben precisa. In epoca medievale l’abbigliamento, anche per chi apparteneva all’élite, era piuttosto squallido.

A partire dal Rinascimento lo stile e la moda iniziarono a diffondersi nella maggior parte dei paesi europei. La cravatta dell’epoca era chiamata gorgiera ed era un colletto rigido e pieghettato, come comunemente raffigurato nei dipinti degli artisti olandesi, come Rembrandt.

Ritratto di un nobile che indossa un colletto a gorgiera.

L’influenza Croata

Poi, una guerra cambiò tutto. Dal 1618 al 1648 gran parte dell’Europa fu coinvolta in quella che oggi è conosciuta come la Guerra dei Trent’anni, iniziata come una guerra religiosa, ma rapidamente trasformata in una guerra politica, per la terra e il potere.

PARLAMENTO CROATO: IL GIORNO DELLA CRAVATTA

Durante questo conflitto i mercenari croati appoggiarono il re francese Luigi XIII.

Questi soldati croati portavano fazzoletti colorati annodati al collo. Erano più pratici e più comodi delle gorgiere arricciate indossate dall’alta borghesia europea.

I fazzoletti al collo servivano a chiudere ordinatamente la giacca dei soldati, ma donavano anche un aspetto gradevole a chi ancora non li conosceva.

Rappresentazione di un soldato croato con cravatta.

I francesi furono affascinati da queste cravatte colorate e dalla metà alla fine del secolo queste cravatte, in versioni più morbide e variopinte, divennero di uso comune. La parola francese delle cravatte è cravat, che si ritiene sia una derivazione del croato e che, originariamente, significasse in stile croato.

Al tempo di Luigi XIV la nobiltà e i capi di stato erano visti come i veri alfieri della moda e il Re Sole preferiva di gran lunga queste cravatte morbide di stoffa alle gorgiere rigide e goffe indossate da suo padre.

Una volta che il re di Francia iniziò a indossare regolarmente pezzi di stoffa colorati intorno al collo la popolazione si sentì obbligata a seguirne l’esempio, così come altri nobili e reali.

La popolarità della cravatta si diffuse in tutto il continente europeo e fu portata all’attenzione di Carlo II d’Inghilterra, che in quel periodo era in esilio all’Aia. Al ritorno di Carlo in Inghilterra e sul futuro trono, portò con sé le cravatte colorate.

La Cravatta nell’uso comune

La pratica di indossare drappi di stoffa colorata al collo si diffuse in tutte le colonie britanniche e divenne comune non solo tra la popolazione ma soprattutto tra le classi superiori.

Le cravatte dell’epoca erano disponibili in una varietà di materiali tra cui lino, cotone, seta e pizzo, nonché in tutti i colori che i produttori tessili potevano produrre.

Nel XVIII secolo l’uso di cravatte di stoffa era così comune che era raro vedere un uomo senza questo accessorio.

Re Carlo II con cravatta di pizzo

Anche i colori delle cravatte furono fortemente influenzati da chi dettava le tendenze di stile in quei giorni: erano i nobili, ancora una volta.

All’inizio del XVIII secolo la cravatta nera era considerata il massimo della moda, ma quando l’imperatore Napoleone iniziò a indossare cravatte bianche quell’uso si diffuse rapidamente.

L’uso della cravatta era così popolare che iniziarono a circolare libri sulle cravatte e su come indossarle.

Uno dei primi libri conosciuti è un opuscolo intitolato Neckclothitania.

Uno stralcio del libro Necklothitania

Pubblicato nel 1818, in parte era un manuale di istruzioni, poiché spiegava le diverse tecniche di annodare una cravatta. In altra parte invece aveva un contenuto satirico, prendendo in giro il dandismo dell’epoca.

Ma fu nel 1828 che H. Leblanc scrisse The art of tying the cravat: un tutorial pratico e professionale sui vari modi di annodare e indossare le cravatte.

Copertina del libro The Art of Tying the Cravat

La Rivoluzione Industriale fino al XX Secolo

La Rivoluzione Industriale ha portato con se una significativa ripresa delle cravatte da uomo, per diversi motivi.

Questo importante evento storico vide masse di uomini spostarsi dalle zone rurali alle città per lavoro e, indipendentemente dal fatto che quegli uomini fossero in una fabbrica o in un ufficio, l’aspettativa era generalmente che indossassero una cravatta.

La Rivoluzione Industriale ha contemporaneamente inaugurato la moderna produzione tessile. Di conseguenza i tessuti per cravatte erano molto più convenienti, consentendo a quasi tutti gli uomini di procurarsi cravatte.

All’inizio del XX secolo la cravatta che conosciamo oggi prese davvero forma quando un cravattaio di nome Jesse Langdorf iniziò a utilizzare un modello a tre pezzi, con il tessuto tagliato con un angolo di 45 gradi.

Questo taglio ad angolo ha conferito alle cravatte a righe (Regimental) l’aspetto del motivo diagonale a noi familiare, consentendo allo stesso tempo alla cravatta annodata di ritornare più facilmente alla sua forma piatta originale.

Fu anche all’inizio del XX secolo che la cravatta annodata si inizia a vedere nell’abbigliamento di tutti i giorni. Anche i papillon divennero abbastanza popolari per l’abbigliamento da giorno.

Le cravatte a quei tempi sono comunemente usate per denotare l’appartenenza a varie organizzazioni, come club e associazioni. Il primo esempio di organizzazione riconosciuta sembra essere il club di canottaggio di Oxford, a metà del XIX secolo. I membri di questo club originariamente prendevano i nastri che cingevano i loro cappelli, che sfoggiavano i colori del club, li intrecciavano e li indossavano al collo, a mò di cravatta.

Successivamente, i membri del club iniziarono a ordinare vere e proprie cravatte con i colori del loro club e così anche gli altri seguirono rapidamente questo esempio.

Poiché la maggior parte dei club aveva già una sua uniforme, aggiungere una cravatta in colori e modelli sociali era un’aggiunta semplice, ma che li elevava in stile.

Anche i reparti militari e altri club professionali e privati, poi, ​​adottarono questo modo per identificarsi al loro gruppo di appartenenza.

La Cravatta oggi

A parte come accessorio indispensabile dell’abito, la cravatta è sopravvissuta fino ai nostri giorni come un modo per distinguersi, in eleganza, dalla massa.

Nell’era del tradizionale abito da ufficio, composto da abito scuro e camicia bianca o blu, un uomo oggi può optare per un tocco di stile nella scelta della cravatta.

La cravatta moderna si è evoluta in capo di abbigliamento puramente decorativo, utilizzata sia per occasioni formali che casual.

cravatta moderna ai giorni nostri

Si può sostenere abbastanza facilmente che pantaloni, camicie, giacche, calzini e scarpe hanno tutti uno scopo funzionale, anche se possono essere alla moda. Anche il fazzoletto da taschino, sebbene usato raramente, al di là dell’ornamento, può essere utilizzato funzionalmente per asciugare o pulire.

La cravatta, anche se attualmente è prevalentemente un ornamento, conferisce un indubbio aspetto rifinito, di indiscutibile eleganza.

Un modo superlativo, per un uomo, per mostrare la propria individualità o particolarità.

L’affascinante storia della Cravatta ultima modifica: 2024-04-17T09:10:00+02:00 da Gabriella Fiore
Gabriella Fiore

The author Gabriella Fiore

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