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Cade il 18 ottobre di ogni anno la giornata in cui si celebra la cravatta, emblema dell’abbigliamento maschile, apprezzato anche dal gentil sesso.
Un accessorio che non vuole seguire mode, perchè non ne ha bisogno. La cravatta c’è e ci sarà sempre.
Le origini del Cravatta Day
Il 18 ottobre non è una data casuale perché coincide con un giorno, dell’anno 2003, in cui l’Academia Cravatica avvolse intorno all’arena romana di Pola, in Croazia, una gigantesca cravatta rossa lunga 808 metri, per rendere omaggio al simbolo della loro identità nazionale.
La cravatta infatti è stata introdotta nella moda moderna dai soldati croati in servizio in Francia che, indossando i loro tradizionali piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini e in particolare del re di Francia Luigi XIV che diede inizio a una nuova moda per la nobiltà.
Da allora le cravatte hanno guadagnato sempre più popolarità e sono diventate un simbolo globale di stile e raffinatezza. La ricorrenza è stata ufficializzata nel 2008 quando il Parlamento Croato ha dichiarato all’unanimità il 18 ottobre “il giorno della cravatta”.
La cravatta: perché non riusciamo a rinunciare a lei
La cravatta è un’arma infallibile di seduzione, è l’accessorio cardine dell’eleganza maschile, molto apprezzata anche dalle donne. Non manca mai in un guardaroba di tutto rispetto.
Il suo grande successo, e quindi il motivo per cui non riusciamo a rinunciare a lei, è raccontato dalla storia, dai film, dalle opere d’arte, dalle canzoni e dalle tante celebrità che la indossano con sublime eleganza e disinvoltura.